giovedì 8 maggio 2014

Vi affido nelle braccia di Maria

La Famiglia Cristiana, 12 maggio 1893

Dalle Giudicarie Esteriori, 9
(Benedizione di statua). Chi si fosse trovato domenica sera sugli aprici pendii del paese di Quadra, sarebbe stato testimonio d'un commovente spettacolo. Avrebbe potuto ammirare quanto viva sia ancora nei Giudicariesi l'avita fede, qual sia l'amore che essi nutrono verso i loro Pastori, tanto più se questi, a bandiera spiegata, senza mezzi termini e sottintesi, lavorano come don Guetti per Iddio e per la patria.
E' d'uopo sapere che don Lorenzo Guetti, per espresse volontà dei suoi superiori, deve fra breve abbandonare l'amato suo gregge di Quadra, ove lascia perenni memorie non solo di affetti ma anche di numerosi benefizi spirituali e temporali, cui troppo lungo mi sarebbe pur accennare. E' destinato ad occupare il posto di curato a Fiavé.
Prima di partire volle affidare la sua greggia a N.S. del Sacro Cuore. A tale scopo s'adoperò per procurare alla sua chiesa una statua di N. Signora, la quale, eseguita dal distinto scultore G. Moroder di Gardena, riuscì assai bella. L'atteggiamento sereno e grave della Madre, che col dito c'invita a ricorrere al suo divin Figlio, ha un non so che di attraente; il Bambino poi con quel suo aspetto sorridente v'innamora. Par vivo, pare che parli, era la voce che si sentiva sulle labbra di tutti, ed in realtà pare proprio che col suo aspetto vi ripeta il dolce invito: Venite ad me omnes.
Domenica sera il m.rev. parroco di Bleggio si portava a Quadra per benedire la nuova immagine. Più di 100 candele (se non errai nel computo doveano essere 120 circa) ardevano sull'altare e attorno alla sacra immagine, tutte s'intende offerte dalla pietà dei buoni terrazzani, che numerosi e devoti stipavano il sacro tempio nonché il piazzale attorno. A questo numeroso uditorio il m. rev. paroco disse prima della benedizione alcune brevi parole, parole che, dettate dal cuore, strapparono sincere lagrime a più d'un ciglio. Ricordò loro come avanti alcuni anni la vita del loro Pastore era in gravissimo pericolo, anzi i mezzi umani sembravano ormai impotenti a vincere il morbo. Rammemorò come in tale frangente egli venne appositamente a Quadra per celebrare una Messa all'altare di N.S. del Sacro Cuore, né vana fu la speranza in Lei risposta: da quel momento la malattia prese una miglior piega, ed in breve tempo per intercessione di Maria l'amato Pastore venne ridonato alle dilette pecorelle. Ebbene, soggiunse, come pregaste allora e non indarno, così voi avete pur pregato in questi giorni perché non vi fosse tolto, perché più a lungo potesse prestare l'opera sua fra voi. Dio ha disposto altrimenti: confortatevi però, egli nel lasciarvi vi affida in braccio a N.S. del Sacro Cuor di Gesù. Conchiuse raccomandando amore e fiducia in Maria che dispone a suo piacimento del cuore del Figlio, che è Madre di Dio e Madre nostra tenerissima.
Uno schietto giudicariese