domenica 4 maggio 2014

Un incendio a Daone

La Gazzetta di Trento, 5 giugno 1871

Incendio - Condino 1 giugno. - Verso le ore 8 antimeridiane di ieridì, si sviluppava un incendio nella casa di Giovanni Togni Zeli di Daone. Il tetto di questa casa era coperto a scandole, e uguale copertura avevano i tetti delle case vicine, per modo che se l'incendio non fosse stato domato al suo primo scoppiare, era esposto a sicura distruzione quasi l'intiero paese. Fù ventura che il tempo era affatto tranquillo, e meritano i più grandi elogi alcuni corraggiosi che per primi accorsero sul luogo del disastro. Mercè la loro bravura, il loro sangue freddo, e coadiuvati di poi dal resto della popolazione, e da molti accorsi dai vicini villaggi, l'incendio poté essere circoscritto per modo che il danno si riduce approssimativamente a f. 700.
La casa era assicurata all'Istituto provinciale, il quale nel paese di Daone ha un capitale di assicurazione di f. 70,000.
Le nuove campane della chiesa di San Bartolomeo nel 1929
La causa dell'incendio è tuttora ignota, e fortunatamente non si hanno sospetti che sia stato maliziosamente appiccato. Secondo ogni verosimiglianza, sembrerebbe invece che sia stato acceso da fanciulli con zolfanelli.
In tale riguardo non si può abbastanza deplorare come i genitori siano in genere così poco guardinghi colla custodia dei fiammiferi, perché pur troppo ripassando i dati statistici sull'origine degli incendi, si ha la triste certezza che il maggior numero è da attribuirsi alla trascuranza nel sorvegliare i fanciulli, e nel custodire i zolfanelli.
Altra sventura. Nel medesimo giorno mentre il muratore Battista Poletti di Por, sul monte di quel paese, stava caricando una mina, questa prendeva fuoco, e colpito il Poletti restava immediatamente cadavere.
Il Poletti lascia sei teneri figli nella più stringente miseria.