martedì 6 maggio 2014

L'inondazione nelle Giudicarie

La Voce Cattolica, 25 giugno 1883

Giudicarie - Il Sarca scondusse immensa quantità di legname, masserizie e qualche capo di bestiame. Molti danni sofferse la strada tra Comano e Saone, al luogo detto la Scaletta.
Da Stenico, 10 corr. scrivono alla Gazz. di Trento: "Ieri verso le 4 pom. Francesco Ferrari, giovane sui 25, sposato di fresco, mentre stava con taluni altri adoperandosi ad assicurare il ponte sul torrente Lisana affin di mantenere il passaggio almen da quella parte, sdrucciolò precipitando nel torrente stesso, e travolto dalle acque vi trovò miseramente la morte, senza che i suoi compagni potessero prestargli aiuto. Al primo di lui grido suo cognato si gettò anch'esso nell'acqua ma non giunse a soccorrerlo, ed a stento anzi poté egli stesso esserne estratto. L'infelice Ferrari vedutosi nell'abbandono, perduto, fece un ultimo supremo sforzo, abbracciò il ramo di un salice, ma come questo spezzossi, egli ricadde in balia del vorace elemento. il cadavere non fu ancora rinvenuto".
Va da sé che per la pioggia dirotta ingrossarono in molti luoghi il Caffaro, il Chiese, l'Adonà, l'Arno e la Fiana. Quasi ogni paese, mancando i ponti, si trovò isolato. Si lodano giustamente le prestazioni del sig. Capitano distrettuale di Tione, dei pompieri e dei militari.
Annegarono nel Chiese due giovani di Condino. Anche due sorelle passando su di un ponticello del Chiese, e l'una volendo salvar l'altra, furono inghiottite e travolte dalla fiumana. Al 19 si parlava a Bondone di altre vittime a Cimego, Storo e Bagolino.
Veduta di Condino nel 1913
Il Caffaro a Lodrone ruppe due pilatri del ponte, che per ora è impraticabile ai carri.
Giudicarie. - Nella valle di Daone tutti i ponti crollati, eccettuato uno. Due sorelle di Praso annegarono nel torrente Remir, una di 18 anni, l'altra di 14. Le bestie delle malghe di Valcamonica, poste sul regolare di Daone, e da circa 70 individui chiusi per qualche giorno fra monti di neve al Nord-Ovest e il Chiese, coi ponti abbattuti al Sud-Est. La neve intanto spariva e così poterono risalire i loro alti monti ed il tutto condurre alle loro case.
Il paese di Cologna in pericolo per qualche giorno; si suonarono a stormo le campane. Ad Agrone, Strada e Creto gravi danni. Presso Stenico un giovine sposo restò vittima. Parlasi di altre vittime a Condino, Cimego...
Daone però fra tanti danni ebbe anche un non piccolo vantaggio. Da qualche tempo un grosso orso or qua or là andava facendo, senza essere sturbato, le sue provvigioni speciali di pecore e capre. Venne la piena, e fu trovato morto nel Chiese senza prima esser punto ferito.