sabato 17 maggio 2014

Un affettuoso e dolente addio

La Famiglia Cristiana, 2 giugno 1893

Quadra, 31
(Affettuoso e dolente addio) Nel punto in cui l'impareggiabile don Lorenzo Guetti ci lascia per assumere la curazia di Fiavé, noi, senza tema di offendere la di lui modestia, vogliamo dare pubblico sfogo ai sentimenti di affetto, ammirazione, gratitudine che ci traboccano dal cuore. Don Lorenzo ci fu per lunghi anni padre, maestro, fratello, amico nel più largo senso della parola. Egli, zelantissimo nell'esercizio del sacro ministero, ci spezzò il pane della cristiana dottrina insegnandoci le leggi della giustizia, dell'onestà, della carità fraterna; egli l'educatore dei nostri figli, l'aiuto dei bisognosi, il consolatore degli afflitti, il consigliere dei dubbiosi, il pastore paziente e pietoso per le pecorelle erranti. Il suo carattere operoso, il suo spirito iniziatore piantò le basi del benessere materiale nella sua Quadra, allargandone per tutte le valli di Giudicarie i benefici frutti. Agronomo esperto e passionato, economo di larghe vedute, fondò le Famiglie cooperative, iniziò le Casse rurali di risparmio e di prestito, lavorò, scrisse, pur di riuscire a sollevare la miseria delle nostre popolazioni rurali. Al soave accento della sua parola franca, amorosa, disinteressata, tacciono i dissidi, sfumano le difficoltà, si rasserenano gli animi; egli parla, convince, va innanzi coll'esempio, insegna coi fatti. Due grandi ideali sorridono al suo animo generoso, Dio e la Patria, e si può dire che la sua vita si esplica e compendia in essi. A ragione si piange in Quadra la sua partenza.
O padre amatissimo e desiderato, è doloroso il perderti dopo averti posseduto; nè v'è speranza che il vuoto della tua lontananza venga riempito. Tu parti, ma noi ti seguiamo col desiderio, col cuore; anche lontano tu devi amarci come sempre ti ameremo noi. Fortunati fiavetani, noi invidiamo la vostra fortuna; sappiate degnamente apprezzarla.

Gli abitanti di Quadra