giovedì 17 aprile 2014

I danni dell'uragano sui boschi di San lorenzo

La Famiglia Cristiana, 26 ottobre 1896

Dalle rive dell'Ambiez, 22.
(Danni delle acque). Stavo sempre in aspettazione d'una commissione sopra luogo per darvi notizie positive sulle rovine prodotte dall'uragano del 15 corr. alla selva del Comune di San Lorenzo sul monte Denglo, ma siccome Giove pluvio non mette giudizio e impedisce l'effettuazione, ve ne do lo stesso qualche smorta idea.
Nel pomeriggio del giorno 15 si udì sopra le ville di S. Lorenzo un forte rumore, simile al sibilo del ciclone, presago certo di qualche sventura.
Diffatti dai pastori, taglialegna e falciatori discesi dal monte Dengolo, posto sul versante meridionale della Cima Tosa sul fianco S.E. si seppe, che i tetti delle cascine, le piante qua e là seminate nei prati, il legname raccolto per gli usi domestici, tutto s'agitava in quell'ora fatale, e veniva trasportato in ridda spaventosa. Le persone si salvarono nelle stalle del bestiame e nei massicci casinali.
In pochi minuti la maestosa selva chiamata il Bondai di Denglo fu rovesciata in un modo spaventoso e rovinata per molti anni, avendo la violenza dell'uragano assieme colle piante trascinata la cotica del suolo.
Il turbine soffiava a Est dell'infida Tosa a ridosso dell'alta montagna dei Marugeni, ed in cima alla selva si contentò di scegliere qualche pianta, sempre scendendo con maggior numero di vittime, finché fece tabula rasa della perla del monte.
E' un vero campo di battaglia dopo sanguinosa tenzone! Piante incrociate in tutte le direzioni, accatastate confusamente, spezzate in tutte le direzioni e gradatamente in tutte le altezze: un  vero pandemonio. - Si calcola che tra piccole e grandi saranno più di 10.000 gettate alla rinfusa.
-Il danno maggiore lo soffre il Comune ed un poco anche i fratelli Tomasi di Senaso, i quali erano intenti al taglio delle maggiori levate all'incanto avanti qualche anno, perché con tanta confusione il lavoro sarà assai maggiore, e poi fu tutto ingombrato il condotto costruito sugli scogli del monte per la trazione del legname alla rassica edificata in fondo alla valle sul torrente Ambiez originato dalla Tosa. Fu una grazia speciale che in quel giorno nissuno dei fratelli impresari si trovava nel baraccone in mezzo alla selva, altrimenti sarebbero rimasti schiacciati come tortelle. Fortuna volle che il più giovane dei fratelli, trovandosi sul monte, a cagione del tempo piovoso fu trattenuto dai falciatori nelle cascine dei prati dirò quasi a forza, altrimenti sarebbe infallantemente perito. Ne siano grazie a Dio ed alla Vergine benedetta.
Se è lecito esprimere un pensiero, dalla disgrazia stessa il Comune potrebbe ritrarne un vantaggio; e sarebbe quello di utilizzare il legname sradicato pella fabbrica della Chiesa curaziale - L'occasione sarebbe propizia, basterebbe saperla afferrare - Vedano un po' i patres patriae se la cosa merita la loro attenzione, e ponderino bene che ad un interesse effimero, ne sovrastano di assai maggiori pei tardi nepoti, e che partito preso affanno cessato.
Fra Simpliciano spigolatore.